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Guardava fisso in alto

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Lungo la strada improvvisamente
un uccellino
forse caduto dal nido
o disorientato
stava col petto a terra
come appoggiato -
ho avuto appena il tempo di schivarlo
dicendomi che fermarsi
non sarebbe servito a nulla.
Ho continuato la corsa
con un dolore chiuso dentro
per la sua morte inevitabile,
per la dimenticanza che già lo accompagnava.
Ho proseguito.
Guardava fisso in alto.
E io ho proseguito.

 Alessandra Ponticelli Conti - 01/03/2014 19:24:00 [ leggi altri commenti di Alessandra Ponticelli Conti » ]

Una poesia bellissima. Anche se si prosegue, almeno nei nostri occhi, non morirà, l’uccellino che "guardava fisso in alto".

 Fiammetta Lucattini - 28/02/2014 09:48:00 [ leggi altri commenti di Fiammetta Lucattini » ]

Tristissima, poeticamente realistica come gli ultimi omicidi stradali.
Il tuo uccellino lo scaldi col cuore poeta, ma non puoi ridonargli una vita utile nell’economia del Creato, inutile per questo mondo che gela.
Grazie! Un caro saluto.

 Ferdinando Battaglia - 27/02/2014 12:16:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

"Guardava fisso in alto.
E io ho proseguito.".

E’ un racconto esistenziale, una riflessione sul nostro vivere, è un lampo di comprensione nascosto in un vestito di semplicità.
Di lui ti rimane il suo guardare in alto, non il suo morire che è già passato; perché hai saputo coglierne la consegna, il passaggio di testimone, la ricerca di ognuno, che volge lo sguardo verso l’alto.

Ciao Prof., sempre signficativa la tua scrittura.

 Lorenzo Mullon - 27/02/2014 08:11:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Aboliamo le automobili, a cosa ci servono?
A creare dolore.
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